Poesie Carnevale
                                                                 
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Carnevale

 

Il ballo del coriandolo
inviata da Rosa Marra

Rosso, verde, bianco e giallo:
sono il coriandolo e vado al ballo.
Ballo sul naso della regina,
sulle frittelle di Colombina,
sulla corona d'oro del re,
dentro la tazza piena di te.
Ballo nell'occhio di Pantalone,
sopra la pancia di Balanzone,
nei capelli delle damine,
sotto il cappello delle fatine.
Questo è un giorno di allegria,
e la festa è tutta mia!

 

 

Le stelle filanti
Mario Lodi

Perché si chiamano stelle filanti?
Non sono mica stelline del cielo?
Ma sono strisce a colori sgargianti,
fatte di carta che pare di velo.
Sembran piuttosto festoni gettati
da casa a casa, da pianta a pianta;
collane, dondoli colorati,
dove il vento ci balla e ci canta.
Poi, le notti di luna piena
un raggio d'oro ci fa l'altalena.

Viva, Viva
Solas Boncompagni

Viva, viva Balanzone,
il dottore sapientone.

Viva, viva l'Arlecchino
che di toppe si vestì.

Viva, viva Pulcinella
che fa rima con Brighella.

Viva, viva Colombina
che non dice mai di sì.

Viva, viva Stenterello
che ricorda Farfarello.

Viva, viva Pantalone
che di rosso si vestì.

Viva, viva Facannappa
che fa rima con la pappa.

Un evviva anche a Pinocchio.
La canzone ha fine qui.
Che allegria!
di G. Pisani

Guarda, mamma, nella via
quanta gente e che allegria!
Che bizzarre mascherate,
dalla banda rallegrate!
Quante voci, quanti fiori,
quanta gioia inonda i cuori!
Vedo Cecca e Meneghino,
Scaramuccia ed Arlecchino,
e quell'altro? Ah, è Trivella,
che dà il braccio a Pulcinella!
E quel goffo Pantalone
con i baffi... di cartone?
Or s'avanzano bel bello
e Pagliaccio e Stenterello...
Senti, senti, mia mammina,
che gazzarra! Una ventina
di giocondi fanciulletti
mascherati da folletti.

Le mascherine


Siam mascherine
liete e ridenti
tutti i momenti
pronte a scherzar.

E' carnevale
cari bimbetti,
e due balletti
si posson far.

Eccole dunque
le mascherine,
tanto carine
pronte a ballar.
Scherzi di Carnevale
di Gianni Rodari
 
Carnevale,
ogni scherzo vale.

Mi metterò una maschera
da Pulcinella
e dirò che ho inventato
la mozzarella.

Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio sternuto
vale un milione.

Mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il sole è di ghiaccio.

Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio d'ore...
Sfilata strampalata
Thomas Scotto

 
Quando ho aperto
 il mio portone 
per andare alla stazione 
ho scoperto la sfilata
di una folla strampalata. 
Un coniglio con gli occhiali, 
una fata con le ali,
un gondoliere con le bretelle,
un sacco di gente senza rotelle,
 un pirata, un elefante,
un folletto tintinnante,
una statua, uno svitato ,
e anche un mostro stralunato. 
La città è stata invasa, 
sono tutti fuori casa
ma ho capito che è normale 
  perché oggi è carnevale.

Carnevale vecchio e pazzo
Gabriele D'Annunzio

Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
Girotondo delle mascherine  Girotondo, girotondo,
noi giriamo tutto il mondo.
C'è Gianduia e Meneghino,
Pulcinella e Arlecchino.
C'è Brighella e Pantalone,
Meo Patacca e Balanzone,
Beppe Nappa siciliano,
Stenterello che è toscano...
Girotondo, girotondo,
noi viaggiam per tutto il mondo,
e con noi portiam la gioia
che è nemica della noia.
 

Il vestito di Arlecchino
Gianni Rodari

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
"Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta!"
 

Filastrocca della tarantella di Carnevale

C'era una volta il signor Arlecchino
che a tutti quanti faceva l'inchino
e se nessuno gli offriva il caffé
lui si girava e faceva pee pee.

E Pulcinella, che è un gran imbroglione,
si divertiva a fare il burlone;
scherzava sempre e faceva arrabbiare
chi non voleva per niente giocare.

Ecco con noi il signor Balanzone
che da tutti quanti pretende attenzione,
e se nessuno vuole ascoltare
resti con noi e si metta a cantare.

Ma la più bella e anche carina
fra tutti quanti è Colombina,
si veste bene ed elegante,
usa un profumo troppo piccante.

Ma che cos'è, cosa non è,
è Carnevale
trallallero trallallà
CARNEVALE DI UN BAMBINO PAUROSO
K. Kackson

Vorrei una maschera
 così spaventosa
che tremi la gente 
più coraggiosa,
da strega a fantasma,
da mostro o vampiro
da scheletro bianco
che vaghi in giro
tra gli alberi spogli
del lume lunare
così la gente
si metta ad urlare.
E nessuno sappia
che il più spaventoso
di tutti i costumi
ce l'ha il più pauroso!

IL GIOCO DEI SE

Se comandasse Arlecchino
sai il cielo come lo vuole?

A toppe di cento colori

cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse

ministro dello stato

farebbe le case di zucchero

con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella

la legge sarebbe questa:

a chi ha brutti pensieri

sia data una nuova testa.

CARNEVALE
V.eA.M.Franci

Nelle piazze in ogni via
c'è un'allegra compagnia
che vestita in modo strano
canta balla e fa baccano.
Mascherine mascherine
siete buffe ma carine.
Con i vostri nasi rossi
fatti male storti e grossi
coi costumi che indossate
on gli scherzi che vi fate
voi portate l'allegria
in qualunque compagnia.

ARLECCHINO
L. Maraldi

Con un saltello ed un inchino
eccomi a voi sono Arlecchino.
Son tra le maschere di Carnevale
la più festosa, la più geniale.
Il mio vestito? Fu una sorpresa,
lo cucì la mamma con poca spesa
perchè potessi ben figurare
al gran ballo di Carnevale.
So far scherzetti, son biricchino,
rido alla vita come un bambino.
Saluto tutti anche a distanza
con un leggero passo di danza.

Carnevale

Che fracasso!
Che sconquasso!
Che schiamazzo,
mondo pazzo!
E’ arrivato Carnevale
buffo e pazzo,
con le belle mascherine,
che con fischi, frizzi e lazzi,
con schiamazzi,
con sollazzi,
con svolazzi di sottane
e di vecchie palandrane,
fanno tutti divertir.
Viva, viva Carnevale,
che fischiando,
saltellando,
tintinnando,
viene innanzi e non fa male;
con i sacchi pieni zeppi
di coriandoli e confetti,
di burlette e di sberleffi,
di dispetti,
di vestiti a fogge strane,
di lucenti durlindane,
di suonate, di ballate,
di graziose cavatine,
di trovate birichine!
Carnevale

E’ tornato Carnevale.
Per la strada, tra un inchino
e una buffa riverenza,
vanno allegri un Arlecchino,
Colombina, Pantalone,
Corallina, Balanzone,
e Rosaura con Brighella
a braccetto a Pulcinella.
"Fo’ l’inchino......Serva sua"
"E io fo’ la riverenza, Eccellenza....!"
E giù risa, scherzi, grida e schiamazzi
di fanciulli e di ragazzi.

 

 

 

 

 

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